“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo, ma solo se forma chi lo insegna.”
Questo il messaggio forte e chiaro emerso dal convegno “Oltre il traguardo. Lo sport come leva per il cambiamento sociale e l’equità”, promosso da Fondazione Laureus Italia, PWN Rome, CEOforLIFE e Task Force Italia. Un’occasione per riflettere sul valore dello sport come strumento educativo e sociale, con uno sguardo particolare al ruolo degli allenatori e alla leadership femminile.
Daria Braga, Direttrice della Fondazione Laureus Italia, ha ricordato l’origine del movimento Sport for Good, ispirato dalle parole di Nelson Mandela e oggi attivo in territori dove la povertà educativa è una realtà quotidiana: “Formare chi guida i ragazzi è la chiave per generare un cambiamento reale.”
Un concetto ribadito anche da Valentina Diouf, campionessa di volley e Ambassador Laureus:
“Lo sport trasmette valori, ma questi ce li insegna l’allenatore. E se non è formato, cosa impariamo?”
Un ragazzo su cinque abbandona lo sport per problemi relazionali con il proprio coach: da qui, l’urgenza di investire nella formazione.
Temi come leadership, inclusione e restituzione sociale sono stati al centro anche degli interventi di Laura Mercuri (Presidente di PWN Rome), Silvia Ponzoni (Managing Director Richemont Italia) e Lorenzo Malagola (Camera dei Deputati), che ha chiuso il convegno ricordando l’emergenza della solitudine e il potenziale dello sport come “antidoto relazionale”.
Un confronto ricco di spunti e testimonianze, che ribadisce l’impegno di Fondazione Laureus per uno sport capace di educare, includere e trasformare.
Perché sì: lo sport può cambiare il mondo. Ma solo se parte dalla formazione di chi lo insegna.